Una tragedia nazionale che si consuma un'altra volta a Genova, città storica, attiva, viva che diventa a malincuore luogo della tristezza e della disputa nazionale.
Troppi sotterfugi, troppi segreti e troppi saranno a cadere; non più solo le vittime, ma ora anche gli autori primari, i mandanti ed i gregari, i figli di una madre senza nome: “la prostituta”.
Avvolte da una grande tragedia si rinasce... infelicemente non c'è un lieto fine, soprattutto per le famiglie delle vittime, derubate e oltraggiate; ma forse per lo Stato italiano sì.
Questi martiri dell'incuria, della frode e della cattiva politica, con il loro sangue ispireranno, come monito, sì la ricostruzione di un ponte (tra 2000), ma anche la nostra italiana decenza.
Preghiamo per le famiglie di questi naufraghi delle nostre strade, ma anche che giustizia sia fatta soprattuto, lontana da quelle élite massoniche che infestano i tribunali, la politica e l'imprenditoria.
“Loro amano la confusione e per questo si servono di persone confuse.”